Esplosione treno Bonassola 1965 - Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Sezione La Spezia

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Il 16 gennaio 1965 il treno merci 6178 esplose nella stazione di Bonassola

L'esplosione coinvolse anche il treno locale 1702 in sosta nella stazione. Causa dell'esplosione fu lo scoppio di esplosivi trasportati dal treno merci e utilizzati per la realizzazione della linea a monte nella tratta Framura-Monterosso al Mare (all'epoca ultima della Tirrenica ancora a binario unico). Il tragico bilancio del disastro fu di 9 morti e 48 feriti. Successivamente i morti divennero 10 perché un ferito, il manovale Nicola Bardotti, morì qualche giorno dopo in ospedale a causa della gravità delle ferite riportate.

Da L'UNITA' del 17 Gennaio 1965
 
Come un bombardamento sulla cittadina ligure Com'è esplosa la «G.C. 2 »? - Per farla brillare occorrerebbe una scarica a 3.000 volt. L'affannosa opera di soccorso - Interrotta la linea Spezia-Genova.
Dal nostro inviato BONASSOLA, 16 Gennaio 1965. Una delle sciagure più allucinanti e assurde è avvenuta oggi a Bonassola, una piccola stazione ferroviaria al limite tra le province di Genova e La Spezia. Erano le 13,10; l'accelerato 1072, partito alle 12,28 da La Spe­zia e diretto a Genova era appena entrato in stazione quando è parso che tutto il paese esplodesse. Due vagoni di prima classe dell'accelerato sono stati sventrati, lanciati giù dalla scarpata. mentre un violento spostamento d'aria investiva la stazione, rompeva i vetri e le pareti delle case, scagliava frammenti e detriti in ogni direzione. Che cosa era accaduto, e perche era accaduto? Quando la nuvola di polvere si è diradata la sciagura è apparsa in tutta la sua spaventosa gravità: nove morti, dilaniati dall'esplosione, e in qualche caso lanciati a cento metri di distanza, perfino sui tetti delle case, oltre a una trentina di feriti. Era acca­duto che sedici cassette di gelatina da mine, del peso di circa 40 chilogrammi l'una scaricate da un vagone "merci" fermo accanto all'accelerato, erano improvvisamente esplose determinan­do la tragedia. Le cassette di esplosivo erano collocate sul terzo vagone del merci, ed erano destinate parte a Bonassola (per l'impresa SO.GE.NE.) e parte per la stazione di Framura (impresa Collini). Le cassette contenevano tubi lunghi 40 centimetri e del diametro
di 3 centimetri. Si trattava in totate di 468 Kg di materiale gelatinoso denominato dai tecnici "G.C.2". Tra le macerie che ricoprivano la stazione giacevano i corpi senza vita di due persone, e altri sei erano stati scagliati nel vicino campo sportivo. In una vettura del treno è stata ritrovata una ragazza di 18 anni, gravemente ferita ma ancora vi­va: abitava a Levanto e vi sarebbe tornata su una ambulanza soltanto per morirvi. Ecco i nomi delle nove vittime: Renato Lagorio; Giusep­pe Soss (50 anni); Giulio Riccon (50 anni); Ernesto Baldi (72 anni), pensionato delle ferrovie, fiorentino; Giovanni Bianchi (45 anni) del deposito F.S. di La Spe­zia, conduttore del treno passeggeri; Franco Sciscio (28 anni) ottico, da Levanto; Alfredo Salvatore muratore e Franco Graffigno, (28 an­ni), odontotecnico di Chiavari. Le prime tre vittime erano geometri del compartimento
ferroviario di Geno­va: si tratta di un segretario tecnico superiore e di due segretari-capi addetti ai lavori del Centro Raddoppio incaricati di controllare l'esecuzione dei lavori da par­te dell'impresa. Prima che l'accelerato 1072 proveniente da La Spezia entrasse nella stazione di Bonassola, sul binario morto numero 2 erano fermi alcuni vagoni distaccati dal « mer­ci » 6178; in uno di questi carri, isolato dai primi, erano contenute le cassette di gelatina per mine che avrebbero dovuto essere impiegate nei lavori di raddoppio delta linea ferrata, che si stanno trascinando da tem­po su una delle ferrovie più antiquate e pericolose d'Italia. Tutto procedeva regolarmente. Gli assistenti dell'impresa So.Ge.Ne. avevano ap­pena finito di controllare le cassette; in quel momento e arrivato l'accelerato da La Spezia. (continua a pag 3)
 
Piero Campisi

Ottobre 2018
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