Terremoto Friuli 1976 - Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Sezione La Spezia

A.N.VV.F. La Spezia
Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale
sezione di La Spezia - Organizzazione di Volontariato
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Dal libro: “Statistica C.N.VV.F. 1976”
Le operazioni di intervento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in Friuli
 
Il terremoto è iniziato il 6 maggio 1976 alle ore 21,10', ed ha interessato tutta la zona della regione Friuli Venezia Giulia posta nel settentrione d'Italia a confine con l’Austria e la Jugoslavia, su di un territorio di circa 3.000 Kmq., avente una configurazione rettangolare di circa 50 Km. per 60 Km., con epicentro nel Comune di Venzone a circa 30 Km. a nord della città di Udine. Le scosse, iniziate come detto alle ore 21,10', hanno fatto registrare una «magnitudo» pari a 6,2 della scala Richter, e la principale di esse ha avuto una intensità, all'epicentro, valutata fra il 9° ed il 10° grado della scala Mercalli. Per rendere più comprensibile l'intensità del terremoto e per dare un'idea pratica della sua forza, è utile aggiungere che la scossa summenzionata è stata sentita a Trieste, Venezia e Padova fino alla distanza massima di 150 Km. e valutata di 7° grado. A Trento, Brescia, Ravenna, Forlì, Rimini, a 320 Km. di distanza massima, la scossa è stata valutata di 6° grado. Per tutte le città d'Italia, fino a giungere a Roma, ad una distanza di 650 Km. dall'epicentro, la scossa registrata dai sismografi è stata di 2° grado e 3° grado. Il fenomeno sismico ha interessato 77 comuni delle due province di Udine e Pordenone, per complessivi 60.000 abitanti circa, di cui ben 45.000 sono rimasti senza tetto. Le varie informazioni, giunte in tragica sequenza alla Sala Operativa del Ministero dell'Interno, non hanno potuto che confermare e precisare quanto, nelle ore successive alle prime scosse, ha riferito l'Ispettorato interregionale dei Vigili del Fuoco per il Trentino Alto Adige, Friuli e Venezia Giulia dopo l'invio, nelle zone colpite dal disastro, di squadre di Vigili del Fuoco ed automezzi di soccorso. Le dimensioni della catastrofe sono apparse non facilmente contenibili con l'organizzazione di soccorsi in sede locale ed il Servizio Tecnico Centrale della Direzione Generale ha assunto il coordinamento degli interventi, impartendo le più opportune direttive per attuare un piano di immediato soccorso ed inviando più consistenti reparti e mezzi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, unitamente a tutte le componenti dell'organizzazione di Protezione Civile.
 
Alla Sala Operativa del Ministero è stato un affluire costante di dati che hanno aggiornato le dimensioni di un disastro che, di momento in momento, si è dilatato entro i contorni di una sciagura nazionale. Si sono così, purtroppo, chiaramente delineati quei limiti previsti dalla Legge 8 dicembre 1970, n. 996, relativamente alla istituzione della Protezione Civile ed alla disciplina delle norme sul soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali o da catastrofe.  Il potere esecutivo e la pubblica opinione, hanno dovuto prendere atto che la sciagura del Friuli ha drammaticamente verificato le ipotesi previste dall'art. 1 della Legge per definire «calamità naturale» o «catastrofe» l'insorgere di specifiche situazioni che comportino grave danno o pericolo di grave danno all'incolumità delle persone e ai beni e che, per loro natura o estensione, debbano essere fronteggiate con interventi tecnici straordinari. Conseguentemente, il Presidente del Consiglio dei Ministri - per la prima volta dall'entrata in vigore della Legge n. 996 ed in conformità di quanto previsto dall'art. 5 - ha dichiarato con proprio Decreto, su proposta del Ministro dell'Interno, lo stato di calamità naturale nelle zone del Friuli colpite dal sisma, conferendo al Ministro dell'Interno la direzione ed il coordinamento di tutti i servizi e gli interventi delle pubbliche amministrazioni, civili e militari - centrali e periferiche - di enti pubblici e di privati e nominando il Sottosegretario di Stato all'Interno, On. Giuseppe ZAMBERLETTl, Commissario del Governo per le zone terremotate del Friuli. Successivamente l'Ispettore Generale Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Ing. Alessandro GIOMI, è stato nominato Vice Commissario. Mentre il Commissario ha dato mano alla prima organizzazione ed al rapido coordinamento dei soccorsi, nei paesi terremotati si è preso a scavare dove non v'era più segno di strada e dove un tempo vi erano case e famiglie.  Vigili del Fuoco, militari e civili hanno preso a scavare dappertutto impiegando ruspe dove è stato possibile, con i picconi e con le mani dove si è percepito un lamento e si è dato credito alla speranza di trovare una vita non ancora spezzata. Dove la terra ha tremato ed i paesi hanno finito per assomigliarsi tutti, soffocati dalle macerie che hanno inghiottito in pochi secondi centinaia di vittime, i Vigili del Fuoco ed i militari di stanza nel territorio, hanno profuso per giorni e giorni ogni energia per soccorrere i feriti, seppellire i morti, aprire nuovamente le strade ostruite dalle macerie, demolire le strutture pericolanti e recuperare, ove possibile, le masserizie dei superstiti.
Personale del Comando Provinciale della Spezia inviato nei luoghi dell' evento:

Dalla colonna mobile centrale di Roma: Paita F., Pucci M., Martinelli D.
Con autovettura Comando, aut. Bertano M., Geom. Verticelli
“            “                     “        “   Quadraccia A. , Ing. Della Giovanpaola
1° squadra 6-16 maggio
Remorini L., Bandini O., Gianardi L., D'Isanto A., Monti G., Musso F., Sengialli G. e VV.A.
Automezzo trasporto: ACT FIAT 639 – CA/FIAT 1900

4° squadra 5-15 giugno
Della Gatta M., Grillo P., Godani L., Bellini A., Sampiero C., Gori A., Carbone C., Venturini M., Consalvi E.
Automezzo  trasporto: Furgone Alfa Romeo F20
2° squadra 16-26 maggio
Bianchi R.,Ciuffardi M., Destri V., Giraldi B., Cossu G., Paoletti A., Bruccini L. e VV.A.
Automezzo trasporto: Furgone Alfa Romeo F20  opportunamente modificato, nel vano di carico, con 8 sedili ottenuti da ATC LA SPEZIA.
5° squadra: 15- 25 giugno
Goretta E., Pesalovo S., Lapperier G., Rossi A., Grasso O., Polla M., Correrini G.,(componente squadra non identificato in foto) fot.fo Lapperier
Automezzo trasporto: Furgone Alfa Romeo F20
3° squadra 26 maggio – 5 giugno
Tognetti E., Baldini F., Borrini V., Luciardi C., Di Marco F., Vanacore S., Gasparro P., Barberotti W., Asta A.
Automezzo trasporto: Furgone Alfa Romeo F20







6° squadra: 25 giugno- 5 luglio
Paganini L., Colò A., Gianardi S., Guani R., Maurelli P., Corso A., Pieri A., Rossi L.
( questa squadra ha chiuso le operazioni in Friuli riportando indietro i mezzi impiegati, ACT/FIAT 639 caricato con attrezzature per i crolli, CA/FIAT 1900 trasporto personale)
Automezzi VVF La Spezia

Ottobre 2018
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